Cranio Creations ci porta oltre l’atmosfera terrestre con SETI, un titolo che mescola gestione, esplorazione e strategia scientifica in un’ambientazione tanto affascinante quanto insolita per il panorama dei giochi da tavolo.
Il nome deriva dall’acronimo “Search for Extra-Terrestrial Intelligence”, e fin dalle prime partite si percepisce la volontà degli autori di evocare la sensazione di un progetto scientifico ambizioso, dove l’umanità si spinge ai limiti del proprio sapere per cercare tracce di vita intelligente nel profondo dello spazio.
Il risultato è un gioco elegante, profondo ma accessibile, che riesce a combinare un’anima gestionale “europea” con una forte impronta tematica.
Ogni decisione, ogni risorsa e ogni avanzamento sembrano avere un peso reale nella missione. Non è un titolo caotico o adrenalinico, ma un’esperienza riflessiva e immersiva, costruita su un crescendo di scoperte e connessioni.
Indice dei contenuti
Meccaniche di SETI – Alla ricerca di vita nel cosmo
Al centro di SETI troviamo una struttura di gioco solida e ben calibrata, che si articola in round nei quali i giocatori, nei panni di organizzazioni scientifiche indipendenti, competono per individuare e studiare nuovi pianeti, migliorare le proprie tecnologie e raccogliere dati astronomici.

Le meccaniche si basano su una combinazione di piazzamento lavoratori e gestione risorse, con un sistema di azioni limitate ma estremamente interconnesse. Ogni turno offre scelte precise: inviare sonde per l’esplorazione, analizzare segnali, sviluppare laboratori di ricerca o potenziare le antenne per ampliare il raggio d’azione.
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Progressione e strategia
Una delle caratteristiche più riuscite è la progressione tecnologica: gli avanzamenti non si limitano a fornire bonus immediati, ma cambiano radicalmente il modo di giocare, sbloccando nuove azioni e permettendo strategie differenti. La curva di apprendimento è morbida, ma dopo poche partite emergono chiaramente diverse vie per la vittoria, tutte valide e competitive.

Il sistema di punteggio premia sia la specializzazione che la versatilità. Un giocatore può decidere di concentrarsi sull’esplorazione e raccogliere punti tramite la scoperta di nuovi pianeti abitabili, oppure puntare tutto sulla ricerca scientifica e sulle collaborazioni interstellari.
L’equilibrio fra queste due anime del gioco, esplorativa e accademica, è ciò che rende SETI così soddisfacente: ogni scelta pesa, ma nessuna è mai definitiva.
Il design riesce a fondere il rigore logico tipico dei gestionali con la meraviglia dell’ignoto. L’uso di mappe modulari, tessere pianeta e carte ricerca introduce una componente di variabilità che rende ogni partita diversa, ma senza mai sfociare nell’imprevedibilità pura.
La fortuna c’è, ma resta sempre sotto controllo: un lancio di dadi o una carta pescata possono cambiare la prospettiva, ma la strategia e la pianificazione restano gli strumenti principali per vincere.
Componentistica e materiali
Dal punto di vista produttivo, SETI merita un 8 pieno. Cranio Creations ha realizzato un’edizione curata, con materiali solidi e un impianto grafico coerente con il tema scientifico. Il tabellone, ricco ma non caotico (ma vi servirà un grosso tavolo), rappresenta un vero centro di controllo spaziale, con spazi ordinati e ben leggibili.

Le plance personali dei giocatori sono chiare, funzionali e realizzate in cartoncino spesso, mentre le tessere pianeta e i segnalini risorsa offrono un piacevole equilibrio tra funzionalità e immersione tematica.
Anche il comparto artistico merita una menzione: le illustrazioni evocano perfettamente l’idea di mistero cosmico e di ricerca, con tonalità fredde e luminose che ricordano le immagini satellitari reali.
Le miniature delle sonde e delle antenne, pur non essendo numerose, aggiungono un tocco scenico alla plancia, contribuendo a creare un senso di progressione fisica della missione.
Ogni elemento sembra studiato per comunicare la sensazione di precisione e metodo che è propria del lavoro scientifico.
Il manuale è ben strutturato: chiaro, sintetico e accompagnato da esempi efficaci e, nonostante la sua lunghezza, l’abbiamo trovato tra i più chiari mai letti. Dopo una prima lettura, il flusso di gioco risulta naturale e non necessita di continue consultazioni. È un aspetto che può sembrare secondario, ma che in un titolo di questo tipo, dove l’efficienza del turno è fondamentale, fa la differenza.
Scalabilità e interazione
SETI è un gioco che sorprende per equilibrio. Il gioco trova la sua forma ideale con tre giocatori, si comporta egregiamente anche in uno, due o quattro.
In solitario, grazie a un automa ben progettato, si mantiene la tensione strategica e la sensazione di competere contro un’entità logica e coerente.
In due giocatori il ritmo è più disteso, quasi meditativo, ideale per chi ama ottimizzare ogni mossa. In quattro invece emerge una sottile interazione indiretta: le azioni diventano più contese e la gestione dei tempi si fa cruciale, costringendo a scelte meno lineari e più tattiche.
Non si tratta di un titolo aggressivo: l’interazione tra i partecipanti si basa più sulla competizione per le risorse e sulle priorità delle azioni che su attacchi diretti o sabotaggi.
Tuttavia, il livello di tensione resta alto, perché ogni turno può cambiare le prospettive di tutti al tavolo. Il sistema di tempo e priorità, unito a un tracciato di progressione condiviso, genera quella sensazione di “corsa” verso la scoperta che è il cuore pulsante del gioco.
Esperienza di gioco e ritmo
Giocare a SETI significa immergersi in un’esperienza strategica che premia la pianificazione, ma non penalizza chi ama esplorare nuove strade.
Le partite scorrono con un ritmo bilanciato: mai frenetico, ma nemmeno statico. Ogni fase è ben scandita e si percepisce sempre un senso di avanzamento, come se il progetto scientifico dei giocatori stesse davvero progredendo missione dopo missione.
Il feeling generale è quello di una sfida “elegante”: l’interfaccia tra regole, componenti e ambientazione è così armoniosa da creare un’esperienza coerente e appagante. Non c’è nulla di superfluo, eppure nulla di arido. Il gioco invita a riflettere, a calcolare e a sognare, unendo la concretezza della gestione con l’immaginario dello spazio profondo.
Chi ama i titoli gestionali con un’anima tematica troverà in SETI un equilibrio raro. È un gioco che stimola la mente, ma non la sovraccarica. Ogni partita lascia una sensazione di completezza, come se si fosse davvero partecipato a un’impresa collettiva per capire qualcosa di più grande dell’umanità stessa.
Per chi è consigliato
SETI è consigliato agli amanti dei gestionali strategici con un’anima scientifica e riflessiva, a chi apprezza la pianificazione e le ambientazioni spaziali ricche di atmosfera.
Piacerà a chi ama titoli come Terraforming Mars o Beyond the Sun, dove ogni scelta contribuisce a costruire un sistema complesso e coerente.
Seti è invece sconsigliato ai neofiti: la quantità di azioni, tecnologie e obiettivi da gestire può risultare impegnativa per chi si avvicina per la prima volta a giochi di questo livello.
Valutazione finale
Sintesi dei criteri che compongono il nostro giudizio su SETI – Alla ricerca di vita nel cosmo (Cranio Creations).
Gestione risorse raffinata e progressione tecnologica soddisfacente
Materiali solidi, illustrazioni evocative e ottima leggibilità
Perfetto in tre giocatori, ma bilanciato anche in solitario, due o in quattro
Curva di apprendimento graduale, ma denso di scelte e dettagli

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