Il crowdfunding per giochi da tavola ha rivoluzionato l’intero settore. In poco più di dieci anni ha trasformato un hobby di nicchia in una fucina di idee, dove designer indipendenti, artisti e piccoli editori possono dare vita a progetti ambiziosi senza passare dai canali tradizionali.
Piattaforme come Kickstarter e Gamefound hanno reso possibile finanziare giochi complessi, ricchi di miniature, carte illustrate e regolamenti modulari.
Ma come funziona davvero questo sistema e perché è diventato così centrale per il mondo ludico contemporaneo? Capirlo significa comprendere non solo un meccanismo economico, ma anche un cambiamento culturale: oggi il giocatore non è più un semplice acquirente, ma parte integrante del processo creativo.
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Indice dei contenuti
Le basi del crowdfunding per giochi da tavola
Il crowdfunding per giochi da tavola è un modello di finanziamento collettivo in cui i giocatori contribuiscono in anticipo alla realizzazione di un gioco, spesso ricevendone una copia come ricompensa.
Ogni campagna nasce da un’idea o da un prototipo, presentato al pubblico con video, immagini e una descrizione dettagliata del progetto.
I sostenitori possono scegliere quanto investire e a quale livello di ricompensa accedere: edizioni base, deluxe o con contenuti esclusivi. Se la cifra richiesta viene raggiunta, il progetto entra in produzione; altrimenti, i fondi non vengono addebitati.
Questo sistema permette di testare il reale interesse del pubblico, evitando di produrre giochi che non troverebbero mercato.
Kickstarter, Gamefound e la nascita di una nuova economia del gioco
Negli ultimi anni, due piattaforme si sono imposte come punti di riferimento: Kickstarter e Gamefound.
La prima ha aperto la strada nel 2012 con progetti come Zombicide, dimostrando che anche giochi complessi potevano attirare migliaia di sostenitori. Gamefound, più recente, è invece nata come piattaforma dedicata esclusivamente ai giochi da tavola, offrendo strumenti pensati appositamente per gestire spedizioni, aggiornamenti e late pledge.
Entrambe hanno creato un’economia parallela al mercato tradizionale: gli editori non devono più convincere distributori e negozi, ma direttamente i giocatori. In questo modo il crowdfunding per giochi da tavola ha democratizzato la pubblicazione, rendendo possibili progetti che altrimenti non avrebbero mai visto la luce.
Vantaggi per autori e giocatori
Il successo del crowdfunding per giochi da tavola si spiega con i vantaggi che offre a entrambe le parti.

Gli autori possono mantenere il controllo creativo, stabilire il prezzo e coinvolgere la community nella fase di sviluppo.
I giocatori, dal canto loro, ottengono copie esclusive, materiali di qualità superiore e la soddisfazione di partecipare alla nascita di un gioco.
Si crea così un rapporto diretto e trasparente tra chi crea e chi gioca, dove ogni aggiornamento o sondaggio diventa parte dell’esperienza.
Tuttavia, questa vicinanza ha un rovescio della medaglia: i ritardi nella produzione o le promesse non mantenute possono generare delusione e sfiducia, rendendo cruciale la trasparenza di chi lancia la campagna.
I rischi del modello
Nonostante l’entusiasmo, il crowdfunding per giochi da tavola presenta anche limiti evidenti. Molti progetti sottovalutano i costi di produzione, soprattutto quando includono miniature o componenti in materiali costosi.
Le spedizioni internazionali, poi, possono far lievitare il prezzo finale ben oltre quanto previsto. Alcune campagne, pur finanziate con successo, non vengono mai consegnate o arrivano con anni di ritardo.
È un settore che si basa sulla fiducia, e non sempre la fiducia viene ripagata. Per questo è fondamentale che i backer comprendano la natura del rischio: non stanno acquistando un prodotto finito, ma contribuendo alla sua creazione.
La forza della community
Uno degli aspetti più interessanti del crowdfunding per giochi da tavola è il ruolo centrale della community.
I giocatori non si limitano a finanziare: commentano, votano, propongono modifiche e persino influenzano le scelte editoriali.
Ogni campagna diventa un laboratorio aperto dove si sperimentano idee e si costruisce un dialogo continuo. Questa partecipazione attiva genera un senso di appartenenza che va oltre il semplice acquisto.
I backer sentono di “possedere” un pezzo del progetto, e spesso diventano ambasciatori del marchio, diffondendo il gioco una volta ricevuto. È una forma di marketing organico potentissima, che ha cambiato per sempre il modo di lanciare un titolo sul mercato.
Un fenomeno in trasformazione
Dopo un decennio di crescita esplosiva, il crowdfunding per giochi da tavola sta entrando in una fase di maturità.
Le campagne non sono più viste come esperimenti, ma come vere e proprie operazioni commerciali. Gli editori professionali affiancano gli autori indipendenti e i progetti diventano sempre più complessi, con produzioni da centinaia di migliaia di euro.
Parallelamente, il pubblico è diventato più esigente: chiede trasparenza, aggiornamenti regolari e tempi di consegna certi.
La sfida per il futuro sarà mantenere vivo lo spirito originario, quello della collaborazione e della scoperta, senza cadere nella spettacolarizzazione o nella corsa al lusso.
Perché, alla fine, il successo del crowdfunding non dipende dalla grandezza della scatola, ma dalla sincerità del progetto e dal legame che riesce a creare con chi lo sostiene.

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