scatola italiana gioco nemesis cranio creations
Foto Cranio Creations

Nemesis, edito in Italia da Cranio Creations, è uno di quei giochi che ti entrano sotto pelle già dal setup. Non perché sia complicato, ma perché appena disponi le miniature e osservi la plancia capisci che non stai per vivere una semplice partita: stai per sopravvivere.

È un gioco semicooperativo che, a mio avviso, rappresenta uno dei vertici assoluti del genere. Non solo per l’atmosfera claustrofobica e il costante senso di minaccia, ma per quella tensione sottile che nasce dal non sapere mai se fidarti davvero degli altri giocatori.

Ogni scelta pesa, ogni rumore nel corridoio può trasformarsi in un incubo. Ed è proprio questa miscela di paranoia, narrazione e imprevedibilità che rende ogni esperienza diversa, unica e sorprendentemente coinvolgente. Ferruccio, è un titolo che resta.

Se questo gioco ti ha già spaventato, prova prima Alien il destino della Nostromo: un entry level collaborativo.

Nemesis scatola gioco

Nemesis

Editore: Cranio Creations

Un gioco semicooperativo di sopravvivenza spaziale, ricco di tensione, atmosfera e colpi di scena. Ogni partita diventa una storia diversa, tra sospetto, esplorazione e obiettivi segreti.

Prezzo di listino: 149,00 €

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Meccaniche del gioco

Dal punto di vista delle meccaniche, Nemesis lavora con una struttura sorprendentemente elegante rispetto alla sua fama di gioco “pesante”.

nemesis plancia del giocatore
Foto Recensioni giochi da Tavola

Ogni turno ruota attorno alla gestione delle carte azione, che rappresentano sia le capacità del personaggio sia la sua energia mentale e fisica: sprecarle significa esporsi, conservarle significa rinunciare a opportunità preziose.

L’esplorazione della nave è modulare e sempre diversa, mentre il sistema del rumore introduce un’incertezza continua che rende ogni movimento un potenziale rischio.

A questo si aggiungono gli obiettivi segreti, che possono portare i giocatori a collaborare oppure a perseguire interessi meno allineati, creando una tensione narrativa costante senza trasformare il gioco in un traditore dichiarato. È un equilibrio sottile, ben congegnato e incredibilmente efficace.

Che significa gioco semi cooperativo?

“Semicooperativo” è un termine che spesso genera confusione, ma in realtà descrive un’esperienza molto precisa: i giocatori devono collaborare per sopravvivere, ma non necessariamente per vincere. In Nemesis questo si traduce in una dinamica ambigua e affascinante.

Siete tutti sulla stessa nave infestata, tutti minacciati dagli stessi mostri, tutti obbligati a compiere azioni che almeno in apparenza, dovrebbero aiutare il gruppo.

Ma ciascuno nasconde un obiettivo personale, e alcuni di questi non coincidono affatto con il bene comune. È proprio in questa zona grigia che il gioco prende vita: ci si aiuta perché serve, ci si osserva perché non ci si fida mai davvero.

Qui secondo me, che risiede il vero boost di questo sottogenere di nicchia: non sapere mai se chi hai accanto ti salverà o ti sparerà fuori dalla nave nel gelo cosmico.

Componenti e design di Nemesis

Parlare della componentistica di Nemesis significa toccare uno dei suoi punti più forti. La versione base è già da tripla A: miniature solide e dettagliate, una plancia piena di carattere, carte illustrate con uno stile che richiama perfettamente l’estetica sci-fi horror.

dettaglio miniature Nemesis cranio creations
Foto Cranio Creations

Tutto contribuisce a creare un’atmosfera credibile, quasi cinematografica. Ma noi abbiamo avuto la fortuna di provarlo nella versione “pimpata”, arricchita da materiali migliorati e miniature ancora più imponenti e posso dire senza timore di esagerare che si tratta di uno dei giochi più impressionanti mai visti da questo punto di vista.

Ogni elemento, dal design del tabellone ai token in resina, amplifica l’immersione. È il classico caso in cui apparecchiare il tavolo diventa parte dell’esperienza, un preludio alla tensione che verrà.

Pro e contro di Nemesis

Nemesis è uno di quei giochi che riesce a trasformare ogni partita in una storia diversa. L’atmosfera alla Alien è il suo vero punto di forza: tensione costante, imprevisti, rumori nei corridoi, obiettivi segreti che fanno dubitare di tutti.

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Foto Recensioni giochi da Tavola

E’ in grado di regalare emozioni che pochi giochi riescono a replicare. Le miniature e la produzione complessiva sono eccellenti e la sensazione di “avventura cinematografica” è praticamente garantita.

La controparte della sua immersione è la complessità: setup lungo (molto lungo), regolamento non sempre intuitivo e partite che richiedono tempo e concentrazione.

Proprio a fare i puntigliosi possiamo dire che a qualcuno potrebbe non piacere l’eccesso di casualità, che potrebbe ribaltare tutto per un tiro sfortunato.

Scalabilità e durata del gioco

Quando si parla di durata e scalabilità, Nemesis non fa sconti a nessuno. È un gioco che chiede tempo, attenzione (fino a 3 ore con giocatori esperti) ed un tavolo ampio e libero per parecchie ore: le partite possono tranquillamente superare le tre, soprattutto con giocatori alla prima esperienza.

Però, una volta accettato il ritmo lento e carico di tensione, l’investimento viene ripagato. Il gioco dà il meglio di sé in quattro o cinque persone, dove le interazioni diventano più vive e l’atmosfera da “nave alla deriva” si percepisce con maggiore intensità.

Detto questo, se la cava sorprendentemente bene anche in configurazioni più ridotte, pur perdendo un po’ della paranoia collettiva che lo caratterizza. L’unica certezza è che serve pazienza: preparatevi un buon caffè, perché Nemesis non è un’esperienza da mordere e fuggire.

A chi consigliamo il gioco

Consigliamo Nemesis soprattutto a giocatori navigati, abituati a gestire regole articolate, turni densi di scelte e una tensione che non ti molla fino all’ultimo dado. Tuttavia c’è un “ma” importante: non è un titolo che chiude la porta in faccia ai curiosi.

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In questo gioco possiamo fare brutti incontri – Foto Recensioni giochi da Tavola

Anzi, parlo per esperienza personale: questo fu il primo gioco di questo genere che provai e, complice una spiegazione chiara e paziente da parte di uno dei miei compagni di tavolo, riuscii a entrare subito nel ritmo, nelle logiche e nelle sensazioni che vuole trasmettere.

Certo, richiede predisposizione e voglia di lasciarsi sommergere dall’atmosfera, ma se qualcuno vi guida nei primi turni, scoprire che la curva di apprendimento è molto meno ripida di quanto sembri. È un titolo che premia chi si lascia coinvolgere, non solo chi ha già esperienza.

Nemesis: il nostro giudizio finale

Nemesis è uno di quei giochi che non cercano di piacere a tutti, ma che quando funzionano lasciano davvero il segno.

Ha i suoi momenti di caos, certo, e a volte la fortuna può spostare l’ago della bilancia in modi un po’ brutali, ma è parte del suo carattere: una nave infestata non ti dà mai la sicurezza di controllare tutto.

Quello che colpisce davvero è la capacità di creare storie, tensione e tradimenti sottili a ogni partita. È un titolo che sa coinvolgere, emozionare e regalare ricordi di gioco che durano.

Non è leggero né rapido, ma quando hai il gruppo giusto diventa un’esperienza narrativa intensa, quasi cinematografica, che merita ampiamente l’attenzione che riceve.

Valutazione finale

Sintesi dei criteri che compongono il nostro giudizio su Nemesis.

Design e componenti
Produzione di altissimo livello, miniature eccellenti e un’atmosfera che traspare da ogni dettaglio. Materiali solidi e iconografia chiara.
9/10
Strategia
Obiettivi segreti, gestione delle risorse e valutazione costante dei rischi creano un equilibrio riuscito tra tattica e caos tematico.
8.5/10
Scalabilità
Rende bene in tutte le configurazioni, ma dà il meglio con gruppi pieni che sfruttano appieno bluff, sospetto e tensione del semicooperativo.
8/10
Rigiocabilità
Mappa variabile, eventi imprevedibili e comportamenti alieni sempre diversi regalano partite mai uguali e un alto desiderio di rimetterlo sul tavolo.
8.5/10

Voto finale medio: 8.5/10

Di Toscana Daniele Ferruccio

Giocatore esperto ma senza pretese da professionista, mi piace valutare i giochi da tavolo non solo dal punto di vista tecnico, ma anche per il loro impatto estetico ed emotivo. Nelle mie recensioni cerco di raccontare l’esperienza di gioco in modo accessibile e diretto, pensando a chi si sta avvicinando a questo mondo o ha iniziato da poco a esplorarlo. Non mi interessa riempire le schede di termini complessi o calcoli strategici: preferisco concentrarmi su ciò che un gioco trasmette al tavolo, sulle sensazioni e sul divertimento condiviso. I giocatori più tecnici forse storceranno il naso, ma chi cerca impressioni sincere e concrete troverà nei miei articoli una voce familiare e autentica.

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